Sono degno… di morire

Da Campagne per gli animali


E’ di questi giorni la notizia del lancio della prima campagna nazionale della sezione italiana di CIWF (Compassion in World Farming) dal titolo “sono degno”.
La campagna informativa si prefigge di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni terribili in cui gli Animali vivono negli allevamenti prima di giungere ai macelli.
La campagna è incentrata sui Maiali e su ciò che questi Animali sensibili e intelligenti devono subire quotidianamente nei lager dove sono relegati.
Se la campagna si limitasse a questo, sarebbe condivisibile e da supportare, ma CIWF si prefigge ben altro.
Visitando il sito web ufficiale di CIWF Italia nella sezione “Chi siamo” si può infatti leggere:

La maggiore organizzazione internazionale per il benessere degli animali da allevamento
Compassion in World Farming (CIWF) é stata fondata nel 1967 da Peter Roberts, un allevatore inglese di mucche da latte, che scelse di opporsi alla crescente intensificazione dei metodi di allevamento e all’impatto negativo che ne conseguiva sul benessere degli animali.
Grazie alla sua esperienza, al suo approccio equilibrato, scientifico e professionale, Compassion é riconosciuta oggi come la maggiore organizzazione non governativa internazionale per il benessere degli animali da allevamento.
La mission di Compassion é quella di promuovere pratiche di allevamento rispettose del benessere degli animali e proporre alternative percorribili e durature all’allevamento intensivo. Il nostro approccio é pluridisciplinare e mette in evidenza i legami esistenti tra benessere animale, salute pubblica, sicurezza alimentare e problematiche ambientali.”

CIWF lavora per un “allevamento rispettoso degli animali, delle persone e dell’ambiente”, l’associazione si guarda bene dal fare il minimo accenno all’eliminazione di prodotti animali dalla dieta degli Umani, ma si spinge solo a promuove un consumo più moderato di prodotti di origine animale e solo derivanti da allevamenti “più rispettosi del benessere animale”.
La campagna “sono degno” propone al pubblico di firmare una petizione da inviare al Ministro dell’Agricoltura e al Ministro della Salute italiani perché provvedano a far rispettare nel nostro Paese la Direttiva Europea 2008/120/CE che prevede alcune “norme minime per la protezione dei suini”, come recita il testo della direttiva consultabile al seguente indirizzo: http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2009:047:0005:0013:IT:PDF

Questi i fatti, ma continuiamo l’analisi dei contenuti del sito web dedicato da CIWF Italia alla campagna. Vorremmo far notare a chi legge che il sito web www.sonodegno.it riporta delle affermazioni sorprendenti nella sezione “Sai che…”. In essa infatti si scrive:

Un maiale – cucciolo o adulto – non è diverso, dal punto di vista dell’intelligenza e della capacità di sentire, da un cane o da un gatto. La differenza è solo nello sguardo di chi lo osserva.
Al pari degli animali da compagnia, anche quelli da allevamento sono creature intelligenti e individui unici. Eppure, persino in aree del mondo come la nostra che vantano una cultura cosiddetta evoluta, è tollerato che milioni di animali siano trattati in una maniera in cui non ci sogneremmo mai di trattare i nostri cani o i nostri gatti. I maiali sono esseri curiosi, che formano gruppi sociali complessi e usano la loro intelligenza per esplorare e trovare cibo.
Vedasi: http://sonodegno.it/cane-gatto-e-maiale

E anche:

La scrofa è una madre amorevole. In natura, prima di partorire, cerca materiali come foglie o rami per costruire un nido sicuro per i suoi piccoli. Il suo istinto materno è così forte che lo prepara anche quando dispone già di lettiera di paglia. Una volta terminato, si copre dello stesso materiale di cui è costituito il giaciglio e giace ferma in attesa di partorire. Possiamo solo immaginare il grado di frustrazione delle scrofe nelle gabbie di gestazione, dove per la ristrettezza dello spazio riescono appena a giacere su un fianco.
Una volta partorito, la scrofa è molto attenta a non schiacciare i piccoli, ben consapevole della sua mole. Prima di sdraiarsi esplora con il muso tutto lo spazio circostante, per assicurarsi che non vi sia nessuno dei suoi piccoli. Se per caso un cucciolo rimane sotto di lei, al primo richiamo la scrofa si rialza immediatamente, e controlla che non gli sia successo nulla.
Vedasi: http://sonodegno.it/amore-materno

E infine:

I maiali esprimono la loro intelligenza con vari comportamenti. Per esempio:
– sono capaci di ingannare i propri simili affinché non scoprano dov’è riposto il cibo di cui conoscono la collocazione;
– sono capaci di capire quale altro maiale sa dove il cibo è nascosto;
– sono capaci di capire che cosa è uno specchio e di utilizzarlo nella ricerca di cibo;
– sono capaci di riconoscere fino a 20-30 dei loro simili e di distinguere diverse persone, anche se abbigliate nello stesso modo.
I maiali sono anche capaci di una vita di gruppo, comunicando tra loro tramite grugniti, salutandosi facendo naso contro naso ed essendo capaci di provare emozioni: positive, quando esplorano, giocano e interagiscono con i propri simili; negative, quando sono impauriti o in condizioni di stress. La vita negli allevamenti intensivi, tra dolore, noia e frustrazione, priva questi animali di ogni emozione positiva.
Nell’immaginario collettivo, i maiali sono dipinti per lo più come animali sporchi, ma contrariamente a quanto si pensa in natura le cose non stanno così. Solo quando fa caldo amano rotolarsi nel fango, e lo fanno per mantenersi freschi, non certo per il gusto di sporcarsi! Negli allevamenti intensivi invece, i maiali sono costretti a vivere tra i loro stessi escrementi, in una condizione che eviterebbero in tutti i modi, se solo potessero scegliere.
Vedasi: http://sonodegno.it/intelligenti-socievoli-e-puliti

Ciliegina sulla torta, il sito riporta l’elenco delle “cinque libertà” scaturite dal Brambell Report, un rapporto commissionato dal Governo inglese negli anni ’70 in seguito allo scandalo sollevato dal libro di Ruth Harrison sulle condizioni degli Animali negli allevamenti inglesi dal titolo “Animali macchine” nel 1964.
Le alternative suggerite dalla campagna “sono degno” risultano in linea con quanto affermato da CIWF nel sito web ufficiale, pertanto nessun accenno al fatto che i Maiali non si dovrebbero allevare, uccidere e mangiare perché intelligenti come Cani o Gatti, sensibili, amorevoli e puliti, o semplicemente perché Animali, ma una serie di informazioni su come allevarli mediante sistemi “più rispettosi”.

Le nostre considerazioni finali sono le seguenti.
La campagna “sono degno” dimostra che il nuovo e pericoloso volto della zootecnia moderna è improntato a alleggerire le coscienze dei consumatori di carne, rendendo il più possibile “accettabili” le condizioni di vita degli Animali nei lager che CIWF si ostina a chiamare allevamenti. Elencare le caratteristiche salienti dei Maiali, affermare che sono intelligenti come Cani o Gatti, che la scrofa è una madre premurosa e amorevole, che sono Animali puliti e socievoli, per poi suggerirne l’allevamento e l’uccisione, è aberrante nonché denota una preoccupante mancanza di nessi associativi che dovrebbero spingere le persone a pensare che proprio perché i Maiali sono intelligenti, sensibili, puliti, amorevole, sono degni di un allevamento e una morte migliori, per poi finire nei nostri piatti. LO specismo palesato nelle affermazioni di cui sopra è allucinante: i Maiali intelligenti come Cani e Gatti appartengono alla categoria degli “animali da allevamento” e in quanto tali possono solo giungere davanti al macellaio avendo trascorso la loro povera vita nel migliore dei modi che noi Umani siamo disponibili a concedere, gli altri – gli “animali da compagnia” – intelligenti tanto quanto i primi, continueranno invece a stare al nostro fianco per allietarci le giornate.
Da questa “compartimentazione” dei viventi non c’è per CIWF alternativa: esiste solo la ferma volontà di distorcere la realtà a beneficio del comparto dell’allevamento.
In definitiva la campagna “sono degno” sottende all’idea che i Maiali sono esseri intelligenti e in quanto tali degni di una esistenza migliore di quella che hanno ora per poi poter finire nei nostri piatti, una sorta di miglioramento delle condizioni di vita del condannato a morte, nei confronti del quale non c’è alcuna intenzione di intervenire per ottenerne la liberazione, ma solo delle attenuanti generiche per via della sua indiscutibile sensibilità e intelligenza.
Non abbiamo bisogno di campagne vergognose, mistificatorie e fuorvianti come questa, né di associazioni che si spacciano per compassionevoli per poi proporre una versione edulcorata della schiavitù animale che rappresenta un danno enorme alla lotta per la liberazione animale, per l’antispecismo ma anche per l’animalismo dato che paiono campagne animaliste, ma in realtà non lo sono affatto.
Come Campagne per gli animali prendiamo nettamente le distanze e ci dissociamo da campagne del genere e invitiamo tutte/i a boicottarle: gli Animali devono essere liberi, e non schiavizzati con metodi ritenuti dagli schiavisti più accettabili.

Campagne per gli animali

Indirizzo breve di questa pagina: https://www.manifestoantispecista.org/web/eKbbx

6 Commenti

  1. bell’articolo, e necessario… Molti animalisti cascano in iniziative del genere.
    Il Progetto Bioviolenza (http://www.bioviolenza.blogspot.it) ha già segnalato e commentato le iniziative ipocrite e subdole di CIWF e simili enti.
    Si veda, per es.: http://bioviolenza.blogspot.com/2012/11/amadori-barilla-coop-un-impegno.html
    http://bioviolenza.blogspot.com/2012/11/animal-welfare-uccidere-con-gentilezza.html
    E di recente, è uscito un articolo proprio sul tema degli allevamenti “sostenibili” e CIWF, su “Liberazioni”: http://www.liberazioni.org/liberazioni-n12.html
    E’ importante non lasciare che passi questa logica della “carne felice”…

    • Ciao Marco,
      Grazie per il commento e per gli utili link, la questione dei cosiddetti “allevamenti sostenibili” è grave e da non sottovalutare, infatti molte persone che si definiscono animaliste non esitano a divulgare iniziative come quella di “sono degno”. Un chiaro segnale della presa che iniziative del genere hanno sulle persone.

      • vero. Io penso che qualche cosa, pian piano, stia cambiando in ambito animalista. Non si tratta soltanto di una trappola, ma di una risposta dell’industria della carne al fatto che la coscienza degli umani sta facendo qualche progresso, anche se in modo confuso.

        • Di risposte da parte di chi sfrutta gli Animali, del sistema specista e delle istituzioni ce ne sono molte, basti pensare alla ridicola campagna pro-vivisezione messa in piedi usando giovani studenti che si dedicano a insultare la gente sui forum e social network. Il vero problema è il pericolo di “cedimento” di parte dell’ambito animalista a soluzioni false come quelle proposte da “sono degno”, mirate a conseguire un risultato del tutto inutile per gli Animali, ma utile per sollevare molte coscienze. Ciò è dovuto anche al qualunquismo tipico di molte realtà animaliste.

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