Una recensione

enrico baracco - Una recensione
foto gentilmente fornita da Enrico Baracco


Tale recensione riguarda la quattordicesima versione del libro dal titolo “Proposte per un Manifesto antispecista” risalente al 2015, ed è una versione modificata rispetto a quella (sempre ad opera di Costanza Troini che ringrazio di cuore) pubblicata su A rivista anarchica n° 409 dell’estate 2016.


Proposte per un Manifesto antispecista: scritte per gli Animali umani e non

Di Costanza Troini

Mette ordine nelle nostre idee questo breve ma denso, importante volume Proposte per un Manifesto antispecista, opera dell’impegno pluriennale di Adriano Fragano. Nati in una società di profondo e onnipresente stampo specista, abbiamo tutti, chi più chi meno, causato sofferenza e morte agli Animali. Questi ultimi sono indubbiamente sin dalla Preistoria vittime dell’abuso e dello sfruttamento più spietati, nonostante siano stati per gli Umani anche dei compagni nelle grandi imprese, come nella vita quotidiana; e nonostante, senza ombra di dubbio, con gli Umani condividano questo Pianeta, che senza di loro sarebbe solo un immenso deserto.
C’è un momento nella vita di moltissimi attivisti prima di diventare tali in cui ci rende conto della smisurata ingiustizia contro gli Animali, e allora i pensieri si accavallano impetuosi – cosa fare, come fare, da che parte iniziare, come dar vita al cambiamento, come essere utili alla causa, come aiutare gli Animali oltre ai piccoli grandi gesti quotidiani individuali per salvarne la vita e alleviarne le sofferenze. Ecco allora si apre questo libro, che porta razionalità all’ispirazione, coesione e forza a pensieri sparsi (come conchiglie sulla spiaggia). Si mettono insieme e si forma una collana, in cui ogni elemento seppur eterogeneo, è fondamentale. Così dalla definizione di antispecismo si passa al ruolo degli attivisti, alle diverse forme di lotta, agli scenari di una nuova società e alla riconsiderazione dei rapporti tra individui.
Si leggono d’un fiato queste Proposte. E’ un libro breve – come del resto molti libri importanti – perché non ha il compito di approfondire ma di aprire finestre e poi di schiarire (e chiarire) i panorami che appaiono oscuri e brumosi. E’ un po’ come la stella polare che indica la strada, e il paragone regge dal punto di vista dell’affidabilità; in realtà il Manifesto è sì un punto fermo, ma rimane un mezzo e non un fine, una partenza e un compagno di via e non un traguardo.
A livello profondo le Proposte lanciano una sfida e lasciano una certezza: abbiamo il dovere d’intervenire, il dovere di realizzare l’utopia di un mondo più giusto. Ma l’utopia non è forse irrealizzabile per definizione? Lo è. Ma chi arriva a chiamarsi antispecista cerca una base solida da cui partire, bisogna prima tracciare uno scenario e avere ben chiare le regole del gioco per poi immaginare di cambiarlo. Infatti il sottotitolo del libro è Teoria, strategia, etica e utopia per una nuova società libera.
E dentro questo piccolo volume troviamo noi stessi e la nostra grande fatica di tutti i giorni per la liberazione animale. Non a caso Adriano ha dedicato il suo lavoro Agli Animali che a causa mia hanno sofferto e perso la vita. E questo è solo l’inizio, ne siamo sicuri.

Indirizzo breve di questa pagina: https://www.manifestoantispecista.org/web/4j6T0